Una serie di scioperi minaccia di paralizzare i porti australiani a partire da ottobre. Li ha indetti la Maritime Union of Australia per chiedere alla società terminalista Patrick Terminals il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto ormai 18 mesi fa.
Oltre il 40% di tutto il trasporto di container in Australia passa attraverso i terminal che PT gestisce a Sydney, Melbourne, Brisbane e Fremantle.
Secondo la MUF, la vertenza sindacale è l’unica risorsa che i dipendenti di Patrick hanno per far valere le proprie ragioni. L’Unione sindacale ha invitato il terminalista a tornare al tavolo delle trattative per concludere un accordo equo.
D’altra parte, PT ritiene di aver provato per troppe volte a concludere un accordo con i sindacati in quasi 70 riunioni. La società aveva offerto un aumento salariale del 2,5% su base annua per quattro anni, combinato con i limiti all’utilizzo del lavoro occasionale ma il sindacato non ha accettato la proposta.