Un’Autorità di Sistema Portuale sempre più sostenibile, proiettata verso la lotta all’inquinamento ambientale, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione e la parità di genere.
E’ quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità Ambientale presentato oggi in Comitato di Gestione e adottato dall’Ente con provvedimento presidenziale: uno strumento di condivisione, redatto nella veste di bilancio non finanziario – secondo i parametri dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – e realizzato nel 2021 grazie all’impegno delle risorse interne dell’Ente e al contributo di una molteplicità di persone, aziende, associazioni e istituzioni.
Il report evidenzia lo stato di salute di un Sistema, quello dell’Alto Tirreno, che si articola in sei porti, 42 milioni di tonnellate di merce movimentata e che rappresenta il motore per lo sviluppo locale, contribuendo per l’1,3% al prodotto interno lordo della Regione e dando lavoro a 20.624 occupati equivalenti a tempo pieno.
Dal documento, il primo mai realizzato dall’AdSP, emerge innanzitutto l’entità delle ricadute economiche prodotte sul territorio nazionale dai porti di riferimento. La presenza di Livorno, Piombino, dei porti elbani e di quello di Capraia, attiva in modo diretto 9.735 occupati e fornisce un valore aggiunto di 887 milioni di euro, con un effetto che per il 75% del totale ricade sul comune della città dei Quattro Mori e per il restante 25% si distribuisce tra poco più di quattro comuni. L’impatto indiretto è di 11.241 occupati e genera un valore aggiunto di 812 milioni di euro, mentre l’impatto indotto fornisce altri 16.675 occupati.
Complessivamente, quindi, gli occupati attivati in modo diretto, indiretto e indotto dalla presenza delle attività produttive e di servizio connesse con i porti del Mar Tirreno Settentrionale è di 37.652 occupati, che producono un valore aggiunto di 2,8 miliardi.
Sono numeri importanti che danno la misura dell’importanza e della rilevanza delle attività svolte dall’Autorità di Sistema Portuale.
Una realtà da tempo impegnata in un’ingente attività di programmazione, progettazione e potenziamento infrastrutturale, quantificabile in 1,2 miliardi di euro investiti nell’ambito del triennio 2022-2024. Un ente che sul fronte della sostenibilità organizzativa si è attivato in modo energico per prevenire i fenomeni corruttivi e per rendere quanto più possibile trasparente la gestione amministrativa. Una Governance che nell’ultimo triennio ha triplicato le ore di formazione erogate, con un incremento del 294% tra il 2019 e il 2020 e del 157% tra il 2020 e il 2021. E che a partire dal 2019 ha raggiunto importanti obiettivi nella direzione della parità di genere, procedendo ad assumere 28 persone, il 40% delle quali di sesso femminile. In ambito lavorativo, la fotografia del 2022 ritrae rispetto alla consistenza organica una percentuale di dipendenti donna pari al 44,52% mentre tra i dirigenti le quote rosa salgono complessivamente al 50%.
Sul fronte della digitalizzazione molteplici sono i risultati raggiunti dall’Autorità di Sistema sia sul fronte della dematerializzazione delle procedure interne sia su quello dell’armonizzazione dei sistemi informativi in possesso dell’ente. Gestire processi paperless, dotarsi di infrastrutture sicure e resilienti, integrare opportunamente i sistemi esistenti, sono specifici obiettivi che la Port Authority si è posta per raggiungere elevati livelli di efficienza e competitività, ridurre gli impatti negativi legati ai congestionamenti in ambito portuale e incrementare la sicurezza dell’intero sistema portuale.
Sul piano della sostenibilità ambientale, la Port Authority ha sviluppato un piano articolato, già tracciato dal Documento di Pianificazione Energetico Ambientale (Deasp) e teso a favorire l’efficientamento energetico delle infrastrutture, l’implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno.
Complessivamente, sono stati ammessi al finanziamento dei fondi PNRR da parte del Ministero della Transizione ecologica 14 progetti per l’abbattimento complessivo di 4600 tonnellate di CO2 equivalente e la produzione di circa 3 MWp di energia elettrica. Interventi del valore di 33 milioni di euro cui si sommeranno quelli relativi alla elettrificazione delle banchine, cui il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha riservato uno stanziamento di oltre 77 milioni di euro.
In tema di gestione delle risorse energetiche, il report mette in evidenza come nel corso degli anni l’AdSP abbia avviato, perseguito e rafforzato, iniziative tendenti al miglioramento dell’efficienza energetica e di promozione dell’uso di energie rinnovabili in ambito portuale, raggiungendo il 100% degli obiettivi assegnati nel biennio 2020-2021. Dal 2019 ad oggi, il consumo di energia elettrica complessivo dell’ente, comprensivo sia delle sedi che delle aree esterne, è diminuito del 5%.
«Il Bilancio di Sostenibilità è un documento di importanza strategica elaborato sulla base di un preciso indirizzo che il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha fornito a tutte le AdSP» ha dichiarato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, sottolineando di aver aderito con convinzione ed entusiasmo a questo progetto.
«Il report e i risultati conseguiti altro non sono che il frutto, oltre che del lavoro intenso e professionale di tutto il personale dell’Ente, anche di un dialogo costante e cristallino con il cluster portuale» ha aggiunto.
«Per noi non si tratta di un’iniziativa di facciata o di mero greenwashing: con questo bilancio ci proponiamo di portare avanti una linea di azione ben precisa che dovrà consolidarsi negli anni a venire e con la quale ci proponiamo di evidenziare con quanta determinazione questa Autorità lavori a favore dello sviluppo sostenibile e della giustizia intergenerazionale».