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Segnali di congestione

Porti europei a rischio collasso

di Redazione Port News

I porti statunitensi e, in particolare, quelli californiani, non sono gli unici a doversi confrontare con i problemi di congestione.

Se è vero che davanti agli scali di Los Angeles e Long Beach ci sono ad oggi ancora 56 navi in attesa di essere “lavorate”, in quelli del Nord Europa la situazione comincia a farsi lievemente preoccupante.

Certo, i numeri non sono proporzionalmente paragonabili a quelli dei porti che si affacciano sull’Oceano Pacifico ma sono un segnale di allarme di cui tenere conto. Il periodico specializzato Lloyd’s List riporta come attualmente ci siano venti portacontainer dirette verso Anversa, Rotterdam, Amburgo, Felixstowe, costrette ad aspettare in rada diversi giorni prima che si renda disponibile una banchina per l’approdo.

Molte di queste navi sono oggi ferme davanti allo scalo portuale di Rotterdam, dove sono stati segnalati da parte degli operatori logistici diversi disagi. Anche Anversa risulta essere pesantemente congestionato, così come anche Felixstowe, presso le cui banchine i tempi di sosta della merce importata sono aumentati a 8,6 giorni. Anche le aree di stoccaggio fuori banchina sono intasate: i tempi di smistamento dal porto al deposito possono arrivare a toccare i 14 giorni.

Secondo la piattaforma digitale di Kuehne+Nagel, Seaexplorer, le navi devono mediamente aspettare dai quattro ai cinque giorni prima di poter essere lavorate in qualche porto nord europeo