Sale l’allerta per la diffusione dell’infezione da Mpox, dichiarata lo scorso 14 agosto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC).
L’identificazione di un nuovo ceppo più virulento del virus in Africa (il clade I) e il riesplodere dell’epidemia nella Repubblica del Congo e in altri paesi dell’Africa centrale, sta spingendo diversi porti a sottoporre a screening gli equipaggi delle navi che abbiano fatto scalo recentemente nei porti africani.
I porti di Singapore, India, Bangladesh, Cina e Uruguay sono tra quelli che hanno messo in atto i controlli sanitari più severi.
Splash riporta peraltro come la scorsa settimana, un intero equipaggio sia stato messo in quarantena dopo che su uno dei marittimi erano state riscontrate delle lesioni cutanee non molto dissimili da quelle del vaiolo. Il caso è poi rientrato non appena si è scoperto che il marinaio aveva in realtà contratto la varicella.
Peraltro, nel giorno di ferragosto, un caso di contagio importato è stato registrato anche in Europa, in Svezia.
Secondo il Ministero della Salute, la situazione in Italia è al momento sotto controllo: non sono infatti stati accertati nel nostro paese casi del nuovo ceppo di Mpox, il “clade I”, che si rivela più contagioso del precedente “clade II”. Sono invece una decina, i casi registrati negli ultimi due mesi, da ascrivere però al ceppo meno virulento.
Sulla base di quanto dichiarato dall’Istituto Superiore di Sanità, l’Mpox (precedentemente denominato monkeypox o vaiolo delle scimmie) è una malattia infettiva zoonotica causata dal virus monkeypox (MPXV) e identificata per la prima volta nell’uomo nel 1970 nei villaggi rurali delle zone delle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale, quando invece il vaiolo (in inglese smallpox) era nelle fasi finali dell’eradicazione.