Il porto di Trieste ha chiuso il 2021 con 55 milioni di tonnellate di merce movimentata, mettendo a segno un +2,2% sul 2020 e avvicinandosi gradualmente ai volumi pre-pandemia e ai dati del 2019.
In crescita il comparto dei RO-RO: +25,5% sul 2020, con 305.804 unità movimentate. Si tratta di un risultato da record dovuto in parte all’incremento dei collegamenti con la Turchia: 763 toccate e un +34% sull’anno precedente.
Per quanto attiene il settore container, il 2021 sconta una flessione del 2,42%, pari a 757.243 TEU movimentati.
Le rinfuse solide, con 572mila tonnellate, sono aumentate del 5,7% sul 2020 e diminuite del 66,7% sul 2019, mentre le rinfuse liquide hanno totalizzato 37,43 milioni di tonnellate, con cali del -0,4% e -13,7% sul 2020 e sul 2019.
Incoraggianti i dati del traffico via ferro: Trieste si conferma primo scalo ferroviario d’Italia con 9.304 treni manovrati nel 2021 (+15,13%).
“Ringrazio i tantissimi lavoratori di Trieste e Monfalcone che hanno permesso di ottenere questi risultati in un anno particolarmente difficile” afferma il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino. “I dati ci restituiscono la fotografia di un sistema portuale dinamico, in continua trasformazione, sempre meno dipendente dalle rinfuse liquide e sempre più green. Siamo sul binario giusto soprattutto se guardiamo ai numeri del traffico ferroviario che assumono particolare rilevanza e appaiono pienamente coerenti con le linee guida in termini di sostenibilità adottate dall’UE”.