“Ciò che sta avvenendo in queste ore dovrebbe far riflettere sull’importanza dei lavoratori dei porti ed in senso più generale del nostro sistema logistico-portuale” lo afferma il presidente della CILP Enrico Luciani, sottolineando come in questi momenti di grave emergenza sanitaria, i portuali abbiano garantito, “con alto senso di responsabilità e nell’interesse generale, anche senza i DPI in quel momento introvabili, la tenuta operativa dei porti italiani e, quindi, l’approvvigionamento della nazione intera, evitandone il definitivo tracollo socio-economico.”
Luciani ricorda come nei primi momenti di vaccinazione, all’epoca in cui era Presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia, “avevamo richiesto formalmente al Governo di essere prioritariamente vaccinati proprio perché eravamo in prima linea e quindi a forte rischio contagio, ma abbiamo dovuto attendere l’inoculazione per fascia di età”.
Oggi, nel porto di Civitavecchia la percentuale dei vaccinati “si attesta all’85 % con punte del 90% nella Cooperativa portuale CILP che ora mi onoro di rappresentare”.
Al di là degli aspetti tecnici dell’obbligo del Green Pass, Luciani sottolinea “lo scaricabarile delle Istituzioni nazionali circa gli oneri che sono ricaduti sulle imprese e sui lavoratori portuali”.
Nonostante ciò, Luciani confida che venga allestito al più presto “un presidio all’interno del nostro Porto dove, l’ASL Locale insieme all’AdSP e all’USMAF possano effettuare i tamponi rapidi ad un prezzo di costo per non gravare ulteriormente sui lavoratori già provati da questa crisi economica e sociale”.
