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Mercato sotto pressione

Prezzi container, una bolla pronta a scoppiare?

di Redazione

Boom dei prezzi dei container in Cina. Il mercato della compravendita dei box high-cube da quaranta piedi ha mostrato a maggio un aumento del 45%, passando dai 2240 dollari di aprile ei 3250 dollari del mese scorso.

Lo certifica la piattaforma Container XChange nel suo ultimo report mensile, sottolineando come l’impennata dei valori nei porti cinesi sia determinata dagli squilibri tra domanda e offerta generati dalla crisi del Mar Rosso.

“La capacità offerta è oggi sorprendentemente bassa a causa delle deviazioni da Suez e del conseguente re-routing dei viaggi verso il Capo di Buona Speranza” affermano gli analisti di Container XChange. “Essenzialmente, per mantenere le partenze settimanali programmate i vettori devono aggiungere più navi nei servizi di collegamento tra l’Asia e l’Europa”.

Inoltre, “le deviazioni e il conseguente ribilanciamento dei network hanno avuto come effetto quello di congestionare diversi porti, che si sono visti costretti ad affrontare dei picchi di produttività a causa del mancato rispetto delle schedule programmate e dei ritardi conseguenti nella consegna delle merce”.

Container XChange fa osservare come nello stesso periodo si sia registrato un forte aumento della domanda di capacità, a causa della volontà degli caricatori di anticipare le spedizioni in import in vista della prossima peak-season. Ciò si sta riflettendo in volumi di traffico più elevati del solito, a dispetto di una domanda reale che però stenta a decollare.

Gli analisti citano a titolo di esempio la spesa dei consumatori negli Stati Uniti. Che è aumentata soltanto del 2% nel primo trimestre del 2024, al di sotto delle previsioni di mercato, che si erano attestate attorno ad una crescita del 2,5%.

Inoltre, le scorte al dettaglio negli USA (con l’esclusione delle auto) sono aumentate ad Aprile dello 0,3% rispetto al mese precedente, dopo essere calate dello 0,4% a Marzo, con ciò rivelando un atteggiamento prudenziale da parte dei retailer, che hanno preferito ricostituire le scorte in modo molto moderato.

Infine, i nuovi ordini per i prodotti fini sono aumentati ad Aprile di 4,3 miliardi di dollari, arrivando a generare un valore complessivo di 588,2 miliardi di dollari, con un incremento dello 0,7% su base mensile. Le spedizioni sono invece aumentate dell’1%, ovvero di 5,9 miliardi di dollari, arrivando a 590 miliardi di dollari, segnalando la forte domanda nel mercato delle spedizioni e della logistica di container.

Contrariamente alla debole domanda strutturale di fondo, i volumi della merce in container in entrata nei porti statunitensi sono aumentati da inizio anno del 18%. I principali porti statunitensi come Los Angeles, Long Beach e il porto di Vancouver hanno fatto segnare significativi incrementi nell’importazione della merce containerizzata, con valori compresi tra il 28,1% e il 22,37%

Nel breve termine, i prezzi dei container potrebbero quindi lievitare ulteriormente. A indicarne la possibilità è il Container Price Index, l’indice sviluppato dalla società di analisi per monitorare lo stato d’animo prevalente dei professionisti della supply chain rispetto all’andamento del mercato dei box nel prossimo futuro. Sulla base dei dati aggiornati a maggio si evince come il 67% degli operatori del settore si aspetti un incremento dei prezzi dei box di metallo nelle prossime settimane. Soltanto il 15% del totale ritiene che i prezzi di abbasseranno.

“E’ evidente che l’attuale impennata dei prezzi dei container non è  sostenibile nel lungo termine, poiché non è giustificata da una forte domanda di fondo” afferma il cofondatore e amministratore delegato di Container XChange, Christian Roeloffs. “La fretta iniziale di ricostiture le scorte si sta allentando e la domanda reale dei consumatori rimane bassa. Prevediamo una stabilizzazione se non un calo dei prezzi dei container nel breve termine” aggiunge, sottolineando come la modesta fiducia dei consumatori stia riflettendo le preoccupazioni crescenti per l’andamento del mercato del lavoro e per la spinta inflattiva.

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