China United Lines ha chiesto ad Amazon un risarcimento di oltre 96 milioni di dollari per la illegittima risoluzione del contratto biennale che legava la compagnia di navigazione al colosso dell’e-commerce si dall’aprile del 2020.
In base al contratto stipulato, CU Lines si era offerta di spedire la merce di Amazon a tariffe più favorevoli rispetto a quelle allora vigenti.
A un anno di distanza dalla stipula di quell’accordo, Amazon ha però deciso ritirarsi dal contratto, ritenendo in sostanza che le tariffe concordate fossero in quel momento meno convenienti rispetto a quelle offerte nel mercato spot.
Nel contratto è prevista la rescissione per convenienza ma il preavviso minimo è di 90 giorni. Amazon avrebbe invece preso la decisione dando un preavviso di 30 giorni.
Sebbene avesse inizialmente accettato di pagare a CU Lines la penale per risoluzione anticipata, pari a circa 31,5 milioni di dollari, Amazon avrebbe poi cambiato idea, ricollegando “la risoluzione del contratto” alla fattispecie del recesso per giusta causa, possibile nel caso in cui venga commesso dalla controparte un fatto grave a causa del quale diventi impossibile proseguire la collaborazione.
L’accusa rivolta a CU Lines da parte di Amazon è quella di aver violato la sezione 7 dell’accordo di riservatezza, che si riferisce all’uso e alla divulgazione non autorizzata di informazioni riservate. In sostanza, secondo il colosso dell’e-commerce China United avrebbe pubblicato materiale sul social network WeChat, rivelando che stava trasportando merci per Amazon.
CU Lines ha però negato di aver violato tale accordo, spiegando che sarebbe stata per prima Amazon a pubblicare sempre su We Chat molteplici informazioni sulla natura del loro rapporto, identificando dunque pubblicamente Cu Lines come partner commerciale della società statunitense.
La lite è finita davanti alla Federal Maritime Commission, cui spetterà il compito di decidere chi abbia ragione tra i due contendenti. Una cosa è certa, quella avanzata da CU Lines è ad oggi la più grande richiesta di risarcimento mai presentata alla FMC.