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Cooperazione pubblico-privato sullo ship recycling sostenibile

Riciclaggio navi, Maersk scommette sull’Egitto

di Redazione

Maersk ha firmato un memorandum d’intesa in Egitto per rafforzare la cooperazione nel riciclaggio responsabile delle navi, in linea con gli standard internazionali.

Il progetto è il primo nel suo genere in questo Paese e poggia le proprie basi sulla prossima realizzazione a Damietta di un moderno impianto di demolizione e riciclaggio. Il progetto, nato un anno fa da un accordo pubblico-privato tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti egiziano e la società industriale El Wehda, prevede la realizzazione di un’area attrezzata di 155.000 metri quadrati a ovest del porto egiziano.

La nuova facility avrà la capacità di smantellare le navi sino a una lunghezza massima di 230 metri e ha come obiettivo quello di produrre circa 1,5 milioni di tonnellate di rottami in un periodo di cinque anni, ovvero il 66% dei rottami richiesti dal mercato globale per la produzione di ferro.  Attualmente, l’Egitto produce circa otto milioni di tonnellate di ferro all’anno, contro la capacità autorizzata di 16 milioni di tonnellate, in parte a causa dell’assenza di rottami nel mercato locale. Ogni anno vengono importati circa tre milioni di tonnellate di rottami, ma si prevede che questa cifra diminuirà con l’entrata in funzione del cantiere.

A siglare l’accordo con Maersk la Holding Company for Maritime and Land Transport, società controllata direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti egiziano e impegnata formalmente con un altro soggetto, Industrial Development Group, nella costituzione di una società che si occupi a livello nazionale della demolizione e delle attività di refitting delle navi.