Il sistema europeo di tassazione del carbonio (ETS) è entrato in vigore a partire da gennaio 2024. Oggi occorre pagare una tassa sulle emissioni di CO2 per le navi che fanno scalo nei porti dell’UE.
Una nave che naviga tra due porti dell’UE deve pagare la carbon tax per l’intera durata del viaggio, mentre una nave che naviga tra un porto extra-UE e un porto dell’UE deve pagare la carbon tax per il 50% del viaggio. Nel 2024 l’UE ha richiesto il pagamento del 40% della tassa ETS, arrivando al 70% nel 2025 e al 100% dal 2026.
Sea Intelligence sottolinea però come esista per i liner attivi nei servizi di collegamento lungo le rotte del Nord Atlantico una scappatoia per pagare di meno. La soluzione suggerita è quella di fare scalo in un porto del Regno Unito prima di attraccare in Europa.
“Per una nave diretta da New York e diretta ad Anversa, il vettore dovrà pagare il 50% delle emissioni prodotte, perché passa da un porto extra UE ad un porto comunitario” premette Sea Intelligence. “Tuttavia, se quel vettore decidesse di fare scalo nel porto di Felixstowe prima di approdare ad Anversa, non pagherebbe alcuna tassa nel tragitto intercontinentale tra New York e lo scalo portuale britannico, perché entrambi sono extra UE”. Non solo: “Il tragitto tra Felixstowe e Anversa è relativamente breve, ne deriva una produzione di CO2 relativamente limitata, per la quale il liner dovrebbe pagare comunque soltanto il 50% delle emissioni”.
Sea Int ha mappato le rotazioni portuali dei servizi di collegamento offerti lungo le rotte del Nord Atlantico (dal Nord America al Nord Europa), calcolando la distanza di navigazione complessiva per la quale le emissioni devono essere rendicontate, e basandosi su due diverse circostanze: una basata su la realtà attuale in cui il Regno Unito è di fatto realtà extra comunitaria e l’altra basata su come sarebbe stata la situazione se il Regno Unito fosse rimasto nell’UE.
Grazie alla BREXIT, la distanza di navigazione totale dichiarabile nel Nord Atlantico si è ridotta del 24%.
In base all’analisi dei singoli servizi di linea stessi, Sea Int. evidenzia inoltre che ci sono servizi anomali che stanno registrando riduzioni delle distanze segnalabili fino al 73%. “Nel complesso – affermano gli esperti della consultancy firm britannica – l’alleanza 2M ottiene il minor beneficio possibile dall’attuale rete di servizi, con un probabile impatto sulla competitività dei costi”.