Dopo aver toccato nel 2020 uno dei punti più bassi degli ultimi 23 anni, il mercato delle demolizioni di navi tanker sembra essere ripartito con la marcia giusta. Tre Very Large Crude Carrier sarebbero state già vendute per lo smantellamento.
A riportarlo è lo shipbroker francese BRS in un report nel quale stima per il 2021 una impennata delle dismissioni rispetto ai valori dell’anno appena trascorso. Nel 2021 saranno dismesse 93 unità da tonnellaggio superiore alle 34.000 tonnellate (dwt), 68 in più rispetto ai valori del 2020.
Complessivamente saranno messe in pensione 25 VLCC, 14 Suezmax, 21 aframax, due unità LR e 18 di tipo Medium-Range. Per BRS il merito è da ascriversi principalmente all’assottigliamento del gap tra i prezzi di demolizione e quelli di rivendita delle navi. Che è passato dai 10 milioni di dollari di dicembre agi attuali 4 milioni di dollari.
«Sembra che sia solo questione di tempo prima che l’attività di demolizione di navi riprenda» ha dichiarato a Port News Ennio Palmesino, esperto del settore e Professore a contratto di Geography, Commodities Trading, Geopolitics.
«Gli attuali livelli di prezzo del rottame di ferro cominciano a diventare interessanti rispetto a quelli ottenibili sul mercato dalla vendita di seconda mano, che sta cominciando a registrare un rallentamento dopo mesi di speculazioni azzardate durante i quali abbiamo assistito a una vera e propria svendita di navi relativamente anziane ad armatori sconosciuti. Unità probabilmente utilizzate per trasportare o stoccare il greggio sotto boicottaggio (Iran, Venezuela)».
D’altra parte, secondo Palmesino è possibile che «il sentiment attuale della demolizione, trainato dal rally dei mercati mondiali dell’acciaio, possa essere ulteriormente rafforzato dall’accelerazione della “transizione verde”, con gli armatori incoraggiati a riciclare le navi davanti a costi di conformità alla normativa ambientale che si fanno proibitivi».
Soltanto sei settimane fa, i prezzi di scrapping erano nettamente inferiori a quelli di vendita sul mercato dell’usato, oggi il delta si è notevolmente assottigliato a causa di un indebolimento di questi ultimi.
Nei cantieri del Bangladesh, tanto per citarne alcuni, i prezzi di rottamazione delle navi cisterna e tanker più grandi sono aumentati del 9,6% quest’anno. I prezzi per tonnellata di rottame di ferro riciclabile si stano vedendo in Bangladesh, India, Pakistan con valori medi di 453 dollari, contro i 365 dollari di inizio dicembre. A luglio le rate viaggiavano invece attorno ai 298 dollari a light displacement tonnage.