L’industria dello shipping è ancora ben lontana dal raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Organizzazione Marittima Internazionale.
A certificarlo il terzo rapporto annuale dei Poseidon Principles for Marine Insurance (PPMI), il primo accordo globale rivolto al comparto assicurativo marittimo in materia di climate alignment.
Lanciati a giugno 2019, i Poseidon Principles includono oggi dieci soggetti firmatari (tutti soggetti assicurativi offrono una copertura H&M, con polizze che vanno dalla singola avaria sino alla perdita totale) e nove soggetti affiliati (broker marittimi, P&I club e altre associazioni mutualistiche). Nell’insieme, i 19 membri rappresentano il 25% del tonnellaggio della flotta mondiale oggi in circolazione.
Il rapporto offre quindi un quadro chiaro della situazione sulle emissioni prodotte dalle flotte navali coperte dai principali attori del mondo assicurativo marittimo (tra i quali Swiss Re Corporate Solutions, Gard, Hellenic Hull Management, SCOR, Victor Insurance, Norwegian Hull Club e Fidelis Insurance).
Nel contesto dei PPMI, l’allineamento climatico misura la differenza, in percentuale, tra l’intensità di emissione effettiva delle imbarcazioni comprese nel portafoglio di un firmatario e l’intensità di emissione consentita per essere compliant con le ambizioni di decarbonizzazione dell’IMO.
La differenza percentuale tra l’intensità delle emissioni effettiva e l’intensità delle emissioni consentita per una nave dà come risultato il punteggio di allineamento climatico della nave. Questo calcolo viene fatto per tutte le navi comprese nel portafoglio di un firmatario, ogni dato percentuale viene poi aggregato in base alla quota del tonnellaggio assicurato per produrre il punteggio di allineamento climatico complessivo del portafoglio globale.
Nel report sono evidenziati due tipi di punteggi di allineamento climatico, in rapporto al raggiungimento degli obiettivi minimi (riduzione del 20% e del 70% delle emissioni rispettivamente entro il 2030 e il 2040) e massimi (-30% entro il 2030 e -80% entro il 2040) previsti dall’IMO.
Orbene, dalla media ponderata delle emissioni prodotte dalle navi assicurate dai soggetti aderenti ai PPMI emerge come nel 2024 si sia registrato un disallineamento del 24,8 e del 30,8% rispetto agli obiettivi minimi e massimi dell’IMO. La semplice media aritmetica restituisce invece un disallineamento del 20,8 e del 28,7%.
Quantunque non sia possibile fare un raffronto diretto con il rapporto del 2023 (nel quale sono stati utilizzati parametri di analisi e target differenti, che l’IMO ha poi aggiornato), vale la pena segnalare come l’anno precedente sia stato registrato un disallineamento medio del 13,6% rispetto al vecchio obiettivo strategico IMO del 2018, che fissava una riduzione del 50% delle riduzioni rispetto ai livelli del 2008, e del 23,8% rispetto al net-zero entro il 2050 stabilito dal Trattato di Parigi.
I firmatari hanno notato che i cambiamenti metodologici hanno avuto un impatto sui loro punteggi di allineamento climatico, con alcuni che si sono allineati molto più di altri e altri che si sono allineati di meno con le nuove traiettorie.
L’aggiornamento più significativo della metodologia è stata la sostituzione delle precedenti traiettorie di riduzione delle emissioni con nuove traiettorie coerenti con la strategia IMO del 2023. “Questi nuovi target sono chiaramente più ambiziosi di quelli precedenti e hanno ampliato l’ambito delle emissioni segnalate per includere l’intero ciclo di vita di tutti i combustibili” scrivono gli autori del report.
“Sebbene le emissioni complessive della flotta di trasporto marittimo globale non siano attualmente allineate con le traiettorie di decarbonizzazione dell’IMO, sia i firmatari che i membri affiliati rimangono però impegnati a supportare il settore del trasporto marittimo nel raggiungimento dei suoi obiettivi di riduzione delle emissioni” aggiungono.
Oltre a segnalare che un numero maggiore di navi utilizza o è pronto a utilizzare combustibili alternativi, i firmatari hanno anche evidenziato l’impegno crescente dei soggetti aderenti ai PPMI sulla sostenibilità ambientale e sullo sviluppo di nuove tecnologie green.
“Il raggiungimento di emissioni nette zero richiede una collaborazione continua a livello di settore – si legge nello studio – Sia i firmatari che i membri affiliati evidenziano una serie di modi in cui hanno supportato questa necessaria collaborazione, facilitando le discussioni con potenziali membri, integrando i Poseidon Principles nelle strategie di sostenibilità interna, organizzando workshop e forum sulle best practice e assistendo i clienti nel tentativo di conformarsi ad una normativa in continua evoluzione”.