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Grido di allarme di Assiterminal e Ancip

Taglio delle targhe prova, porti a rischio paralisi

di Redazione

Il taglio delle autorizzazioni alla circolazione di prova dei veicoli sta mettendo in crisi il traffico dell’automotive. Le nuove disposizioni del D.P.R. 21 dicembre 2023, n. 229, prevedono che non si possa rilasciare più di una targa per dipendente, ma una targa ogni cinque dipendenti.

In una nota congiunta Assiterminal e Ancip spiegano che il nuovo dpr, “pare non tenere debitamente conto delle rilevanti problematiche da esse generate nel contesto delle operazioni e dei servizi portuali ex art. 16 legge 28 gennaio 1994, n. 84, con specifico riguardo alle imprese portuali autorizzate a svolgere attività di movimentazione di veicoli (merce) sbarcanti o imbarcanti dalle navi, che nei vari porti italiani si occupano della movimentazione e del navettamento delle automobili non ancora immatricolate (c.d. “auto in polizza”)”.

L’Associazione dei terminalisti italiani fa presente come questi veicoli siano a tutti gli effetti merce sbarcante/imbarcante sulle navi e in quanto tale assimilabile a qualunque altra tipologia di merce, come tale quindi soggetta anche a idonea copertura assicurativa del carico nave.

In questo contesto, “la circolazione di prova è/era indispensabile per le imprese portuali (autorizzate ai sensi dell’art. 16 legge n. 84/1994) nel tragitto stradale (pubblico, operativo, promiscuo) che collega le aree operative portuali alle zone destinate alla sosta provvisoria delle automobili, ubicate solitamente al di fuori del contesto operativo portuale; tanto, anche in considerazione del fatto che le auto in polizza debbono essere trasportate singolarmente dagli addetti delle imprese portuali e non possono essere caricate su bisarche nelle (limitate) aree operative per non dare luogo a congestionamenti e pericolose interferenze operative” spiega Assiterminal, aggiungendo che le varie imprese portuali interessate da questo genere di lavorazioni dispongono attualmente di un numero di targhe prova che tiene conto dell’elevato volume di mezzi da movimentare in occasione dell’arrivo/partenza delle navi sicché l’attuazione della novella comporterà (per effetto della parametrazione al – non elevato – numero di dipendenti di tali imprese) una notevole riduzione (anzi, un vero e proprio abbattimento) del numero di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili alle imprese portuali.

Il taglio delle targhe prova rischia quindi di generare a caduta diverse conseguenze, quali il rallentamento dell’esecuzione delle operazioni portuali, con conseguente allungamento della durata delle attività di carico/scarico delle auto in polizza e riduzione dei livelli di produttività oggi garantiti dagli utenti del porto nel settore dell’automotive; l’aumento dei tempi di permanenza delle navi ro/ro nei porti nonché dei ritardi rispetto alle attuali tempistiche, con effetti negativi sulle – già limitate – capacità ricettive delle strutture portuali; l’intasamento delle aree operative portuali – già contingentate nella maggior parte degli scali italiani –, con aumento del rischio di incidenti e/o danni a persone e/o cose ivi operanti e/o presenti durante l’esecuzione delle attività portuali; la perdita delle occasioni di lavoro per le imprese portuali, che non potranno continuare a garantire gli stessi standard operativi e dovranno subire le iniziative dei caricatori/ricevitori delle auto in polizza, con effetti negativi sulla competitività delle stesse imprese portuali (e degli scali italiani in genere) nonché sui livelli occupazionali e sulle locali dinamiche sociali.

Le due associazioni chiedono pertanto un intervento urgente del Governo per esentare le imprese portuali ex art. 16 legge n. 84/1994 (terminaliste e non):

  • dall’applicazione della disciplina prevista per l’autorizzazione della circolazione di prova di cui all’art. 1 D.P.R. 474/2001, qualora l’attività di trasferimento dei veicoli avvenga all’interno delle aree portuali ovvero nelle immediate aree retroportuali, aree che peraltro potrebbero essere agevolmente e puntualmente individuate previa intesa ex art. 15 legge 241/1990 tra l’Autorità di Sistema Portuale ed il competente Ufficio di Motorizzazione Civile;
  • dalla parametrazione del numero di targhe prova – ad esse rilasciabili – al numero dei lavoratori dipendenti di ciascuna società; “questa soluzione – sottolineano Assiterminal e Ancip – apparirebbe in linea con la riconosciuta specialità della materia del lavoro portuale, non a caso soggetta ad una regolamentazione settoriale e molto specifica”.

 

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