«Una giornata di riflessione importante, un momento di raccoglimento per definire un concreto programma di lavoro e di proposte in direzione del pieno raggiungimento della parità di genere» il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirremop Settentrionale, Luciano Guerrieri, è intervenuto stamani alla tavola rotonda territoriale sul tema del gender gap, organizzata dall’AdSP nell’ambito della giornata focus nazionale voluta da Assoporti per parlare del problema dele diseguaglianze di genere nello shipping e nella logistica.
A livello europeo, soltanto il 2% della forza impiegata a bordo delle navi è di sesso femminile mentre nell’ambito dei trasporti marittima s arriva a mala pena al 20%. Questi dati, presentati dalla presidente di Espo, Isabelle Ryckbost, nel corso del convegno nazionale tenutosi nella mattinata, danno la misura di quanto sia attuale il tema.
Nel suo breve intervento Guerrieri ha voluto sottolineare come in Italia si stiano facendo progressi importanti, ad esempio sul fronte della rappresentanza femminile nella politica, e come nel settore specifico dei trasporti, Assoporti – sostenuta da tutte le AdSP – abbia redatto e sottoscritto il Patto sulla Parità di Genere, che apre fronti importanti, ponendosi in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Molto però deve essere ancora fatto: «Basti pensare a quello che sta accadendo nel mondo, e in particolare in Afghanistan, dove è in atto una vera e propria segregazione delle donne».
Per questo motivo – afferma Guerrieri – occorre a livello politico nazionale e comunitario il massimo impegno per assottigliare il divario di genere nel settore. «Le quote rosa – ha detto – sono ancora uno strumento valido per arginare il fenomeno. Ma è necessario l’impegno di tutti perché si arrivi a garantire la piena parità».
Anche il segretario generale dell’AdSP, Matteo Paroli, ha voluto sottolineare come nel corso degli anni ci siano stati notevoli passi in avanti verso la lotta alle diseguaglianze: «Ricordo che quando sostenni e superai il concorso per entrare nell’allora Autorità Portuale di Livorno, nel lontano 1997, fummo in sette a passarlo, sei uomini e una donna. Oggi i rapporti si sono praticamente invertiti. Le donne, anche in ambiti militare, hanno dimostrato di avere grande preparazione, competenza e professionalità e in alcuni ambiti hanno dimostrato un’assoluta superiorità rispetto all’approccio maschile».
Per Paroli c’è insomma una nuova consapevolezza sul tema: «La mia speranza è che tra dieci anni, giornate come questa non servano più. Vorrebbe dire che avremmo centrato l’obiettivo. Finché così non sarà, ben vengano queste iniziative».
Nel corso della tavola sono intervenuti esponenti femminili del mondo imprenditoriale, associativo ed istituzionale del territorio. Vai su: https://www.youtube.com/watch?v=2z_IeXogTf0