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I troppi blank sailing mettono in crisi la pianificazione del carico

Sono tempi duri per caricatori e spedizionieri

di Redazione

Quelli che corrono sono tempi duri. Non solo per i big carrier, che, come abbiamo visto, hanno un’enorme difficoltà a mantenere in equilibrio domanda e offerta e devono ricorrere di sovente, peraltro con scarso successo, ai blank sailing per provare a contrastare l’eccesso di capacità. Ma anche per gli spedizioni e i cargo owner, che non hanno ad oggi la certezza di veder arrivare a destinazione la merce di cui hanno organizzato il trasporto.

I problemi di gestione della capacità da parte dei carrier si stanno insomma riversando sui loro clienti, perché i servizi di trasporto vengono sospesi dall’oggi al domani, con scarso o, addirittura, nessun preavviso.

Ne sa qualcosa DHL Global Forwarding, che in un webinar ha espresso tutta la propria preoccupazione per una situazione che a loro modo di vedere sta diventando ingestibile.

“C’è molta sovraccapacità nel mercato in questo momento; le navi viaggiano semipiene”, ha affermato Markus Panhauser, responsabile del trasporto marittimo europeo della nota società di spedizione. “Le cancellazioni delle partenze programmate sono aumentate in modo piuttosto elevato. Si tratta di un problema per i nostri clienti, cui le disdette vengono comunicate con un preavviso troppo breve perché riescano ad organizzarsi diversamente” ha aggiunto, sottolineando come diverse navi viaggino oggi con un coefficiente di utilizzo non superiore al 70%, costringendo i vettori ad adottare qualsiasi stratagemma pur di tagliare l’offerta.

“Per i clienti significa che la capacità di pianificare il carico sta diminuendo”, ha fatto osservare. “In determinati trade, i clienti non hanno alcuna garanzia in ordine alle navigazione settimanali programmate. Nel commercio Asia-Europa, ad esempio stiamo assistendo a tassi di cancellazione dell’ordine del 30%-40%. Ciò significa che manca il 40% dell’intera capacità, il che è un problema”.

Da parte loro, i cargo owner hanno un asso da giocare sul tavolo delle trattative commerciali con le compagnie armatoriali: possono sfruttare la situazione congiunturale per strappare tariffe di trasporto sempre più vantaggiose.

Drewry sottolinea come i proprietari delle merci stiano continuando a risparmiare sui costi di trasporto dei container. L’andamento medio delle tariffe inserite nei contratti ha fatto registrare a Novembre una riduzione del 5% su base mensile e del 72% rispetto a un anno fa.

“I dati ci sono stati forniti da oltre 100 spedizionieri sulla base della compilazione di un questionario anonimo” ha precisato il managing director di Drewry, Philip Damas. La volatilità rimane alta “ma il trend si sta consolidando verso il basso” aggiunge, spiegando come “siamo ben lontani dal ritenere, come fanno alcuni giornalisti di settore, che i noli abbiano toccato il fondo”.

“Il benchmarking Drewry mostra che gli attuali tassi contrattuali sono ancora del 5% più alti rispetto al periodo pre-pandemia. Sulla base del nostro lavoro di consulenza nella gestione delle gare d’appalto marittime per le spedizionieri globali, prevediamo ci saranno ulteriori riduzioni tariffarie in futuro” conclude l’analista di Drewry.

Casper Ellerbaek, responsabile globale del trasporto marittimo, ha osservato che il 2023 è stato il primo anno dal 2016 a far registrare un calo dei volumi globali. “Siamo però ottimisti riguardo al ritorno della crescita l’anno prossimo” ha affermato nella ricostruzione fornita dal periodico specializzato Lloyds List. “Quando ciò avverrà non è dato saperlo” ha concluso.

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