Costi operativi alle stelle e margini di guadagno ridotti per via del rallentamento degli scambi commerciali. I terminal operator stanno di fatto vivendo un periodo difficile.
A certificarlo, nel suo ultimo report, è Drewry. La consultancy firm sottolinea come la minore domanda di container e la contrazione dei traffici abbia depresso i guadagni dei terminalisti. Allo stesso tempo, i maggiori costi (sul fronte lavorativo ed energetico) sostenuti a causa della spinta inflazionistica hanno messo a rischio i conti, mangiandosi di fatto ogni euro in più di guadagno.
A rendere ancora più precaria la situazione, l’alleviamento dei problemi di congestione. Un fenomeno che durante il periodo pandemico aveva intasato i porti, allungando e di molto i tempi di permanenza dei container nei piazzali, riducendo l’operatività di banchina ma permettendo ai terminal operator di fare più utili sulle soste.
Quella voce di guadagno si è ridotta drasticamente. Complessivamente, i revenue sono tornati indietro ai livelli del 2020.
Drewry si aspetta comunque una ripresa a partire dalla seconda metà del 2023, quando dovrebbero cominciare a ridursi i costi energetici e quelli di consumo dei carburanti, unitamente ad un nuovo recu