Il mercato dei carichi refrigerati non è mai stato così caldo. Anzi, bollente. A certificarlo è Drewry, nella sua Reefer Shipping Annual Review and Forecast 2021/2022. Gli analisti britannici evidenziano come le tariffe, misurate sulle 15 rotte più battute da questo tipo di traffici, abbiano avuto un balzo verso l’alto del 32% nel corso del 2021. La previsione è che continuino a crescere ancora nel secondo semestre, aumentando in particolare del 50% entro la fine del terzo trimestre.
Tra le ragioni di questo incremento bisogna considerare la scarsa capacità di stiva disponibile sul mercato. Il commercio refrigrerato ha infatti dovuto competere per lo spazio con il traffico di carichi secchi, solitamente più remunerativo. Per questo motivo, i noli reefer sono cresciuti maggiormente soprattutto lungo le rotte est-ovest dove c’è stata una maggiore competizione per la prenotazione degli slot a bordo delle portacontainer tradizionali. Gli scambi nord-sud hanno invece fatto registrare una minore inflazione delle tariffe.
La penuria di slot sulle navi ma anche di box osservata in questo inizio d’anno è stata sicuramente tra le cause della produzione record di nuovi container refrigerati osservata nel primo trimestre del 2021. Cionnonostante, per Drewry la disponibilità di equipment rimarrà limitata nel medio periodo.
Gli analisti spiegano come i problemi di congestione osservati lungo le principali rotte del traffico container stiano spingendo molti BCO (Beneficial Cargo Owners) a spostare il proprio carico sulle navi container refrigerate, a bordo delle quali è stato però movimentato nel 2020 appena il 12% delle merci deperibili complessivamente trasportate.
Drewry fa inoltre osservare come nell’anno della pandemia il commercio globale di prodotti deperibili via mare sia calato dello 0,4% rispetto all’anno precedente, a 132 milioni di tonnellate. La contrazione è stata sicuramente più lieve rispetto a quella del carico secco, a dimostrazione della maggiore resilienza dei traffici frigoriferi allo shock economico. Il mercato è stato particolarmente colpito dalle misure di contenimento del Covid-19, che hanno ridotto la produzione agricola e l’attività ittica. Il propagarsi della infezione da Fusarium TR4 nelle Filippine ha poi colpito la produzione di banane in diversi paesi. La domanda di merci deperibili è stata invece in larga parte supportata da un fiorente commercio di carne suina.
A dispetto della contrazione del commercio, l’anno della crisi pandemica ha però fatto registrare un aumento dei carichi refrigerati a bordo delle portacontainer, che sono aumentati dello 0,3%, a 5,4 milioni di TEU. Il traffico marittimo refrigerato è aumentato nel primo semestre del ’21 con un’espansione del 4,8% su base annua ed è stato trainato dal commercio di carne, agrumi ed esotici. Per Drewry la forte domanda di un commercio in ripresa sarà alla base della progressiva espansione del traffico refrigerato, che secondo gli analisti aumenterà a ritmi superiori rispetto a quelli del commercio di merci secche.
«Forte domanda di mercato e scarsa disponibilità di slot navi continueranno a supportare le tariffe di trasporto dei container frigo e i guadagni di noleggio delle specialised vessel» ha dichiarato l’analista di Drewry, Philip Gray. «Tuttavia, le tariffe di noleggio per le navi reefer più grandi, che sono state particolarmente richieste negli ultimi tempi, diminuiranno all’aumentare della capacità disponibile».