Per i prossimi tre decenni il settore marittimo del Regno Unito avrà bisogno di una iniezione di 75 miliardi di sterline per raggiungere il traguardo net-zero entro il 2050
A rivelarlo la ricerca “UK Domestic Shipping: Mobilising Investment in Net Zero” condotta da Marine Capital Ltd con il supporto di UMAS e del Lloyd’s Register.
Dopo aver individuato le navi che compongono le flotte del trasporto marittimo domestico, lo studio ha calcolato esattamente quali responsabilità abbiano in ordine all’emissione di anidride carbonica nell’aria nell’ambito del trasporto domestico e a corto raggio.
Le navi ro/ro e i traghetti sono quelle che inquinano di più. Rappresentano soltanto il 10% della flotta nazionale ma sono responsabili del 50% del totale delle emissioni liberate nell’aria durante le attività di trasporto marittimo.
Gli studiosi hanno poi identificato i meccanismi di finanziamento che possono essere applicati immediatamente per finanziare la transizione, senza attendere l’introduzione di carburanti ideali a emissioni zero.
“La decarbonizzazione del trasporto marittimo presenta molte sfide” ha dichiarato Tony Foster, CEO di Marine Capital Ltd.
“Le spedizioni nazionali sono estremamente diversificate, quindi limitarsi a fare i conti con tale diversità è stato un elemento chiave nella strutturazione del rapporto. Abbiamo evidenziato, attraverso casi di studio, meccanismi finanziari che possono facilitare la partecipazione del capitale istituzionale, in particolare nel rinnovo della flotta su larga scala, che è necessario. Il rapporto indica chiaramente come si possono fare progressi e il sostegno che il governo può fornire per sbloccare questi investimenti.” ha concluso.