I portuali siano inclusi nell’elenco dei 100.000 lavoratori essenziali che in Gran Bretagna avranno accesso, quotidianamente, ai test rapidi antigenici.
Lo chiede la British Ports Association, in una nota stampa nella quale sottolinea il ruolo strategico del personale impiegato in porto e la necessità, quindi, di monitorare con attenzione l’andamento dei contagi in un settore nevralgico per l’intero sistema Paese.
Il Governo inglese deve ancora pubblicare l’elenco preciso dei lavoratori considerati critici e l’Associazione dei porti inglesi teme che i camalli rimangano tagliati fuori dalle nuove disposizioni di controllo adottate da Downing Street per prevenire la diffusione della variante Omicron e per consentire alle aziende di evitare che il personale si fermi a causa dell’impossibilità di eseguire i test in caso di carenza.
La BPA stima che nei soli porti inglesi siano impiegate oltre 100.000 persone. 100.000 test giornalieri potrebbero essere quindi insufficienti a coprire il numero di lavoratori critici che Boris Johnson individuerà molto probabilmente nelle aree deputate alla fornitura dei beni alimentari, nel settore dell’energia e nel campo dei trasporti, incluso quelle aereo.
