Il miglioramento delle prospettive economiche e il re-routing delle navi attorno al Capo di Buona Speranza sono tra i fattori che stanno maggiormente sostenendo le ottime performance fatte registrare dal traffico marittimo di container nel 2024.
Nel proprio report annuale realizzato anche con il contributo di MDS Transmodal, l’UNCTAD stima per l’anno attuale una movimentazione complessiva di 59,4 milioni di TEU lungo i principali servizi di collegamento est-ovest, con un aumento del 3,5% su base annuale. In aumento, del 5,7%, a 28,5 milioni di TEU, i volumi transpacifici; in crescita dello 0,7% i volumi nei servizi di collegamento tra l’Asia e l’Europa, che saliranno a 23 milioni di TEU di qui alla fine del 2024, mentre sulle rotte transatlantiche l’UNCTAD prevede per il 2024 un aumento dei volumi del 5,7% rispetto al 2023, a 7,9 mln di TEU.
Secondo le stime dell’UNCTAD, la rotta westbound tra l’Asia e l’Europa potrebbe essere l’unica a far registrare un calo dei traffici tra il 2023 e il 2024. In crescita tutti gli altri trade, incluso quello transpacifico in westbound e quello transatlantico tra il Nord Europa, il Mediterraneo e il Nord America.
Secondo l’UNCTAD, la scelta obbligata da parte dei vettori di bypassare il canale di Suez e di circumnavigare il continente africano per i servizi di collegamento est-ovest, ha contribuito a migliorare l’equilibrio tra domanda e offerta, supportando i profitti dei line. Tra i fattori principali di crescita vengono anche presi in considerazione la ridotta inflazione al consumo e il calo delle scorte in magazzino negli Stati Uniti.
A livello complessivo, prendendo anche in considerazione le rotte Nord-Sud; quelle Sud-Sud; quelle intra-regionali e quelle meno importanti nei collegamenti est-ovest, l’UNCTAD arriva a stimare per l’anno una movimentazione complessiva di 166,5 mln di TEU, con un incremento totale del 4,99% su base annuale.
Le rotte commerciali più dinamiche nel 2024 dovrebbero essere quelle legate ai mercati emergenti. È visibile una crescente concentrazione commerciale lungo quattro assi: Brasile-Cina; Federazione Russa– Cina; Regno Unito-Unione Europea e Vietnam-Cina.
In questo contesto, i principali percorsi containerizzati sono quelli che collegano la Cina con i mercati emergenti, come Brasile, India e Russia. La forte performance delle esportazioni cinesi è il motore primario delle crescita dei volumi lungo queste rotte.
In visibile crescita anche i traffici intra regionali e Sud-Sud, a testimonianza di una più ampia diversificazione dei collegamenti commerciali. Il commercio dall’Estremo Oriente alle economie in via di sviluppo è quello che ha dato il maggior contributo alla crescita dei volumi containerizzati nel 2024. A Maggio, i volumi di scambio tra il Far East e l’America Latina e quelli tra il Far East e il Middle East e il subcontinente indiano sono aumentati rispettivamente del 20 e del 15% su base annuale.
L’UNCTAD prevede per il 2025 una ulteriore crescita del 3% su base annuale dei traffici containerizzati, pur sottolineando che in futuro le performance di questo traffico dipenderanno sempre di più dagli sviluppi geo-politici, dall’allentamento dei problemi di interruzione della catena logistica lungo i principali choke point e dalle tendenze di riconfigurazione delle supply chain.
Per il periodo 2025-2029 la previsione è quello di un aumento dei volumi di container ad un tasso medio annuo del 2,7%.