«Si apre un nuovo capitolo per il porto di Piombino». L’amministratore delegato di Piombino Industrie Marittime, Valerio Mulas, non nasconde il proprio entusiasmo per la firma dell’accordo sostitutivo di concessione firmato stamani dall’Autorità di Sistema Portuale e dalla società costituita dalla genovese San Giorgio del Porto e dalla livornese F.lli Neri.
«L’emergenza sanitaria sta mettendo in grossa difficoltà le imprese che lavorano nell’ambito della cantieristica. Il fatto che si arrivi alla firma di questo documento proprio in un momento congiunturale critico, come quello che stiamo vivendo, è dimostrazione di grande attenzione da parte delle Amministrazioni. Si tratta di una iniziativa di grande importanza che viene da lontano e che marca un traguardo assoluto per la piena affermazione delle nostre attività».
Mulas sottolinea come già l’atto di sottomissione firmato a settembre del 2016 permettesse alla società di accedere alle aree per avviare la realizzazione delle prime infrastrutture necessarie “ma con questo accordo possiamo finalmente presentarci sia verso gli istituti finanziari che verso i nostri con clienti con un programma solido. È chiaramente un tassello fondamentale».
Solo pochi mesi fa l’azienda aveva ottenuto l’attivazione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per svolgere attività di costruzione, riparazione e demolizione navale, completando parallelamente il percorso di ottenimento delle autorizzazioni edilizie necessarie alla realizzazione delle opere previste dal Piano di investimenti da 15 milioni di euro (con orizzonte temporale sino al 2023).
«Non abbiamo mai smesso di lavorare – afferma Mulas – e abbiamo portato avanti le opere previste dal Piano, , risolvendo i problemi di approvvigionamento dell’elettricità, completando la realizzazione del sistema di raccolta e trattamento delle acque di processo e cominciando i lavori di costruzione di un primo capannone da 120 metri di lunghezza e 30 di larghezza, nell’attesa che venga completata la realizzazione della bretella che renderà il cantiere indipendente dal punto di vista degli accessi viari».
Il programma di sviluppo di PIM poggia su tre gambe. «Quello delle demolizioni resta un filone strategico – rimarca Mulas – ; solo recentemente abbiamo ottenuto una commessa per il recupero a Piombino dei rottami di ferro e delle attrezzature di un cargo recentemente naufragato in Sardegna: questa commessa rappresenta un inizio importante per un porto che può avviare così nuove attività e in prospettiva aumentare i livelli occupazionali».
Altro fronte aperto, per Mulas, è quello delle riparazioni e costruzioni navali, settori per sviluppare i quali l’ad di PIM si richiama all’importanza del raggiungimento di una piena sinergia tra i porti di Piombino e quelli di Genova e Livorno: «Lo scalo piombinese deve saper sviluppare appieno le proprie potenzialità in un contesto di cooperazione tra gli scali toscani e quello ligure» sottolinea il manager, cui preme rivendicare il ruolo strategico nella cantieristica navale della San Giorgio del Porto e di GIN (Genova Industrie Navali).
In particolare, Mulas dice di credere molto nelle potenzialità che lo scalo può esprimere nel campo delle costruzioni: «Notizia recente è il completamento dello scafo di un nuovo traghetto di RFI da destinare allo Stretto di Messina, da parte dell’ATI costituita da T. Mariotti e San Giorgio del Porto. Sicuramente lo scalo toscano ha dimostrato di avere le caratteristiche adeguate e verrà in futuro preso in considerazione per le prossime gare».
I vertici di PIM scommettono insomma sul futuro dello scalo piombinese: «L’esperienza maturata con la gestione della nave da crociera “Victoria”, dimostra come la nostra realtà portuale possa affrontare situazioni nuove rispetto al passato grazie a un lavoro di squadra tra imprese e istituzioni che qui a Piombino assume una rilevanza maggiore, vista la situazione di profonda crisi del territorio ».