Una Stazione Marittima rimessa a lucido e riqualificata a livello energetico, una nuova Torre Piloti e una diga foranea, quella del Molo Nord e del Molo Batteria, che avrà un finto canneto di acciaio, rivestito di pellicole solari.
L’Autorità di Sistema Portuale punta a cambiare il volto del porto di Piombino con un maxi progetto da oltre 30 milioni di euro.
L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità paesaggistica del porto piombinese attraverso la realizzazione di sistemi innovativi per la riduzione dei consumi energetici, l’efficientamento degli edifici e l’installazione di idonei impianti di produzione di energie rinnovabili.
Al Poggio all’Agnello Resort, dove il progetto è stato illustrato nei dettagli alla presenza del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, e del comandante della Capitaneria di Porto, Alberto Poletti, il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, ha ammesso che si tratta di un’opera fondamentale per lo scalo portuale, in linea con le previsioni del Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale (DEASP) e con la politica ambientale della Port Authority, volta a favorire l’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili nella produzione di energia e la mobilità sostenibile.
Rivolgendosi alla platea – presenti tra gli altri il presidente dell’Agroittica Toscana, Claudio Pedroni; il n.1 della Compagnia Portuali di Piombino, Francesco Gazzarri, il capo pilota Igor Bazzano, e il presidente degli ormeggiatori, Ettore Rosalba – Guerrieri ha voluto rimarcare come gli interventi di mitigazione ambientali proposti vadano a completare gli obiettivi di sviluppo dell’area portuale così come sono stati interpretati e normati dal Piano Regolatore Portuale.
«Il progetto presentato oggi è un tassello di una progettualità più articolata che mira a sviluppare le potenzialità ricettive del porto di Piombino, facendone un punto di riferimento sotto il profilo estetico e della sostenibilità ambientale» ha affermato, ricordando come sul porto siano stati avviati interventi importanti, come quello di elettrificazione delle banchine (cold ironing), recentemente messo a gara, o la realizzazione del primo lotto del porto turistico della Chiusa di Pontedoro. «Questo progetto darà al porto un nuovo volto e una nuova identità, costituendo un elemento attrattivo nei confronti dei viaggiatori che transitano dal porto».
L’identikit della proposta progettuale è stato fornito dalla dirigente tecnica Sandra Muccetti, coadiuvata per l’occasione dall’architetto Andrea Mannocci (di AndStudioArchitects), cui l’AdSP ha affidato l’incarico della progettazione.
Tre gli interventi previsti. Quello più qualificante e sicuramente più oneroso, del valore di 17 mln di euro, ha a che vedere con la riqualificazione energetica e architettonica della stazione marittima. In sostanza, verranno realizzate 13 pensiline vetrate alte circa 18 metri che, sovrastando l’edificio, andranno ad ampliare l’area coperta, inglobando gli spazi connettivi esterni, per una superficie totale di 6140 metri quadrati. Il rivestimento sarà composto da vetri in cui verranno alloggiate delle cellule fotovoltaiche. L’edificio sarà servito da un impianto fotovolatico di potenza adeguata per una produzione totale pari a 896.677,6 Kw all’anno. L’opera è di fatto già finanziata ed è coperta dall’AdSP in parte con fondi propri in parte con fondi a valere sul PNRR.
Il secondo intervento interessa invece la realizzazione di una nuova torre piloti presso l’estremità sud-est della stazione marittima. La struttura andrà a coprire un’area di oltre 200 mq, sarà alta 43 metri e verrà rivestita da moduli che avranno al loro interno diversi vuoti, in modo da differenziarne la percezione visiva. Il progetto prevede l’installazione sulla parte ovest dell’edificio di un impianto solare fotovoltaico in grado di sprigionare una potenza pari a 14KWp. La torre sarà inoltre servita da parte dell’impianto solare fotovoltaico di nuova installazione sulle tettorie della stazione marittima, in grado di sprigionare una potenza di 43 KWp. L’opera ha un costo di 5,5 mln di euro, tutti finanziati dall’AdSP con risorse proprie.
Nell’ultima fase, verranno avviati i lavori di mitigazione del waterfront lungo il contrafforte in calcestruzzo della diga foranea del molo Nord e del molo Batteria. In che modo? Attraverso la realizzazione di una serie di tubi cilindrici ad altezza e inclinazione variabili, modellati in modo tale da assomigliare ai canneti presenti nell’area marina costiera. Questi canneti, 1760 in tutto, saranno rivestiti di moderne “pellicole” fotovoltaiche e saranno collocati lungo tutta la lunghezza del molo Nord (per un totale di 1089 elementi) e su una porzione del molo Batteria (per un totale di 671 elementi). L’opera ha un costo di 8 milioni di euro, in parte finanziati con i fondi del PNRR.
Dal sindaco Ferrari è arrivato il ringraziamento all’AdSP e ai suoi progettisti per la bontà di un progetto che – ha affermato – va a porre un’attenzione particolare all’impatto visivo ed ambientale: «Ma prima ancora voglio sottolineare la bontà di un rapporto, quello tra il Comune e la Port Authority, che ci vede interloquire costantemente, con cadenza pressoché quotidiana» ha detto. «Non posso non riconoscere il ruolo proattivo che la Port Authority ha avuto nella progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali fondamentali per il territorio. Le sinergie che hanno caratterizzato in questi anni la collaborazione tra le istituzioni rappresentano la base da cui partire per favorire la rinascita economica di questo territorio».
Anche il comandante Albero Poletti ha espresso la propria soddisfazione per un progetto che ha definito innovativo e originale sotto molteplici aspetti: «L’idea di porto rappresentata dalla progettualità della Port Authority non è solo un fatto di estetica ma risponde a una molteplicità di esigenze: la stazione marittima non è più pensata come un luogo di passaggio ma come un ambiente da vivere. Nello stesso solco si inserisce la realizzazione della nuova Torre Piloti, destinata a diventare il cuore pulsante e il punto di riferimento di tutte le realtà lavorative che si intersecano nel porto».
Una volta terminati i test di validazione del progetto, l’AdSP procederà alla predisposizione degli atti di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori veri e propri. L’obiettivo è quello di arrivare a pubblicare il bando entro i primi tre mesi del nuovo anno.