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Interviste

Colloquio con Roberto Dipiazza

Un unico Sistema per Trieste e Koper

di Marco Casale

Un unico sistema portuale tra Trieste e Koper? «Perché no. In fondo i due porti distano l’uno dall’altro nemmeno dieci km». A rispondere all’appello lanciato tempo fa sulle colonne di Port News dall’avvocato Maresca non è un qualunque opinionista ma il sindaco di Trieste. Roberto Dipiazza, che di mestiere fa l’imprenditore (ha una rete di supermercati nella provincia triestina), sa quanto sia importante mettere a valore comune le numerose potenzialità degli scali portuali che si affacciano sull’Adriatico.

«Un sistema portuale simile dovrebbe poter attivare sinergie anche con Ravenna e Venezia» precisa. «Se si pensa a un disegno di Via della Seta e quindi ai traffici di corridoio per servire il centro Europa, questa collaborazione appare oggi opportuna». Gli obiettivi sono sempre gli stessi: sviluppare il posizionamento baricentrico dell’Italia («Una piattaforma nel Mediterraneo»), allargare le aree di mercato contendibili e sviluppare rapporti commerciali profittevoli con i Paesi asiatici, in primis con la Cina.

L’impero del Dragone viene percepito non come un nemico («Qui non si tratta di svendere i nostri porti per soddisfare gli appetiti di Pechino») ma viceversa come un potenziale alleato: «L’apertura del mercato cinese può rappresentare per il nostro Paese e per i suoi porti una grande opportunità di sviluppo». Sotto il profilo commerciale, per Dipiazza i veri nemici della nostra portualità sono semmai coloro che muovono le fila nei porti del Northern Range: «Rotterdam movimenta da sola tanti container quanto tutti porti italiani, non dobbiamo e non possiamo dimenticarcene».

Per il primo cittadino di Trieste la supremazia dello scalo olandese deve costituire un pungolo a fare di più e meglio: «Dobbiamo smetterla di farci la guerra tra di noi. In passato i contrasti tra singoli porti hanno spesso avuto la meglio sull’interesse generale del nostro Paese. Occorre che la politica non perda la capacità di operare una sintesi».

Il sindaco rivolge un appello al Governo perché operi a favore di uno sviluppo sistemico, sinergico dei sistemi portuali e chiede anche che venga ritoccata la legge 84/94 sul tema della composizione del Comitato di Gestione: «La riforma Delrio ha allentato il legame tra l’amministrazione locale e l’istituzione portuale, facendo l’errore di impedire al sindaco di partecipare direttamente ai consessi del Cdg».

Dipiazza si riferisce al correttivo porti (D.lgs. 232/2017), che oggi proibisce a coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico, o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico, di sedere nell’organo esecutivo delle AdSP.

«Prima le cose andavano benissimo» ricorda. «Alle riunioni del Comitato partecipavano le persone più importanti: con il presidente Zeno D’Agostino e il presidente della Regione ci bastavano pochi minuti per risolvere problemi anche rilevanti. Trovo paradossale che il Governo abbia voluto stravolgere questa impostazione soltanto per mettere a tacere alcuni conflitti che c’erano a Livorno e Civitavecchia».

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