Interviste

Colloquio con Mario Sommariva

«Una scelta sbagliata che danneggia tutti»

di Redazione Port News

«Una posizione che non condivido nel senso più assoluto e che rischia di danneggiare il porto di La Spezia e i suoi traffici». Mario Sommariva non nasconde la propria perplessità sulla decisione presa dalle Associazioni di Autotrasporto di applicare alle imprese committenti una maggiorazione pari a 150 euro per ogni trasporto di merce effettuato sulle tratte le cui origini/destinazioni comprendano il bacino portuale spezzino.

Il balzello entrerà in vigore dal 1° Luglio ed è la risposta radicale che le sigle Anita, Assotir, Cna/Fita, Confartigianato Trasporti e Trasportounito hanno inteso dare alla bocciatura, sancita dall’Organismo di partenariato, dell’ordinanza con il cui il presidente dell’AdSP del Mar Ligure Orientale aveva cercato di risolvere i problemi di congestionamento ai varchi portuali.

«Quell’ordinanza, pubblicata a Gennaio del 2022, aveva introdotto in via sperimentale alcune importanti misure di efficientamento e fluidificazione dei traffici a La Spezia» spiega Sommariva.

Tra le misure previste dal provvedimento la ripartizione delle singole responsabilità tra autotrasportatori e terminalisti sui tempi di carico e scarico della merce, con la definizione dei livelli minimi di servizio da garantire, la scomposizione del ciclo nelle varie fasi (sosta, pratiche doganali, tempi di flusso al terminal e tempi delle operazioni all’interno) e l’individuazione dei tempi massimi per ognuna delle operazioni portuali.

Sintetizzando al massimo, con riferimento alla gestione del terminal era stato stabilito un tempo massimo di 2 ore e mezza per la gestione del ciclo completo (ingresso, uscita del camion dal varco) e un tempo massimo di due ore per la sosta dei mezzi negli stalli antistati il gate degli Stagnoni, la porta di ingresso al porto commerciale.

Il provvedimento mirava anche a disciplinare la consegna ai terminal portuali dei container vuoti, stabilendo per i terminalisti un limite massimo giornaliero di 300 pezzi da consegnarsi agli autotrasportatori e un limite minimo di 40 pezzi/ora. Una razionalizzazione pensata per fluidificare i traffici e sfruttare al meglio le potenzialità del bacino di Santo Stefano di Magra, cui sarebbero stati dirottati, in orario notturno, tutti i vuoti eccedenti il limite massimo dei 300 giornalieri.

«La fase sperimentale per l’applicazione delle misure è durata 10 mesi. Dopo di che, abbiamo sottoposto all’Organismo di Partenariato l’ordinanza per l’adozione definitiva. Sappiamo come è andata. Pur avendo funzioni consultive in ordine alla determinazione dei livelli dei servizi resi nell’ambito del sistema portuale, il parere espresso dall’Organismo è stato così chiaro e netto da non lasciarmi altra scelta se non quella di non adottare il provvedimento».

Per Sommariva si è trattata di una scelta sbagliata, ispirata dalla posizione di contrarietà espressa in particolar modo dal terminalista di riferimento, LSCT: «Ci hanno contestato le modalità di misurazione dei parametri in base ai quali abbiamo proceduto a definire i tempi massimi per ciascuna operazione del ciclo portuale. Hanno detto che tali valori non sono scientifici.  Si tratta di una posizione che ho contestato: quei valori sono stati definiti sia manualmente che attraverso i telepass. Inoltre, le verifiche sono state talmente prolungate nel tempo da risultare attendibili».

La bocciatura da parte dell’Odp era stata aspramente contestata dagli autotrasportatori, i quali, riconoscendo a Sommariva il merito di essere stato tra i primi presidenti in Italia ad intervenire sulla materia per disciplinarla, avevano altresì denunciato la volontà di una parte del cluster di mantenere lo status quo a dispetto dell’intera città e del rispetto degli operatori della filiera logistica.

Il presidente dell’AdSP spezzina non intende però alzare bandiera bianca: «Continuerò a lavorare nell’interesse del porto» afferma. «Ancorché perfettibile, quell’ordinanza era innovativa perché mirava a definire le singole responsabilità, introducendo sistemi di incentivi e disincentivi per i terminalisti e gli autotrasportatori. Capisco, dunque, la reazione degli autotrasportatori e spero in un ripensamento dell’Odp. Va detto però che l’introduzione del balzello non solo non risolve i problemi di congestione ma danneggia tutti».

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