Nella prima metà del 2021 le esportazioni di GNL dagli Stati Uniti sono aumentate del 42% rispetto allo stesso periodo del 2020, a circa 2,7 miliardi di metri cubi al giorno.
Lo certifica l’Energy Information Administration in un report nel quale sottolinea come a trainare l’export siano stati l’aumentata domanda di mercato a seguito del progressivo allentamento delle misure restrittive per arginare la diffusione del contagio e le continue interruzioni non pianificate della produttività in alcuni impianti di GNL in Algeria, Malesia, Australia, Nigeria, Norvegia, Trinidad e Tobago.
Inoltre, in Asia le temperature invernali insolitamente fredde hanno portato a un aumento della domanda di GNL. Che in primavera ha continuato a crescere a causa della scarsa disponibilità di scorte accumulate per il periodo post-invernale.
Il continente asiatico rimane la prima meta per le esportazioni di GNL dagli USA, coprendo circa il 46% delle movimentazioni complessive. A seguire l’Europa, cui è stato destinato il 36% di quanto complessivamente esportato tra gennaio e giugno.