Se è vero che i problemi di congestione sono ben lungi dall’essere risolti e che i tempi di permanenza dei container di importazione nei piazzali portuali rimangono eccessivi, specie negli Stati Uniti – dove diversi terminal, a Los Angeles, Long Beach, Newark, Elizabeth, risultano ancora ingolfati -, l’unica soluzione per proteggere i propri affari è quella di ridurre i tempi di sosta dei contenitori in banchina.
E’ ciò che ha annunciato di voler fare Maersk. In una nota ai propri clienti, la compagnia di navigazione danese ha dichiarato che a partire dall’8 Agosto verranno trasferiti fuori dal porto tutti quei container già sdoganati che si trovino in sosta nei terminal da almeno 9 giorni e per i quali non sia stato confermato un appuntamento per il ritiro.
Il dwell time viene insomma ridotto da cinque giorni rispetto ai 14 precedentemente fissati. Si tratta per Maersk di una soluzione pensata con l’obiettivo di migliorare la produttività dei terminal e, al contempo, di liberare nuova capacità.
Con la peask season ormai alle porte diventa infatti fondamentale garantire una maggiore affidabilità nei servizi di trasporto. Anche per questo motivo, Maersk ha sottolineato come ad incidere sui tempi di permanenza nel terminal siano soprattutto i container non ancora sdoganati. Il vettore chiede pertanto ai clienti di collaborare con l’obiettivo di pre-sdoganare il carico prima dell’arrivo della nave.