Interviste

L'attacco del presidente Annunziata

«I vertici di Assoporti vanno azzerati»

di Marco Casale

«Assoporti va riformata. Così non va, è autoreferenziale. Occorre azzerare subito i suoi vertici e ripartire con un presidente esterno che si occupi 24 ore su 24 dei problemi della portualità nazionale. Soltanto in questo modo potremo ritrattare le nostre posizioni».

Non usa certo perifrasi Andrea Annunziata, presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia Orientale. Insieme al collega dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale Pasqualino Monti e al commissario dell’Autorità Portuale di Messina Antonino De Simone ha appena annunciato la decisione di disertare il convegno “I porti del Mezzogiorno” che proprio Assoporti ha organizzato per il prossimo 3 dicembre al Terminal Crociere del porto di Bari «Si tratta di un’iniziativa tardiva» accusa. «È mai possibile che ci accorga soltanto ora, a distanza di più di due anni dall’entrata in vigore della riforma Del Rio, che esiste anche la portualità meridionale?»

Una presa di posizione clamorosa ma che non sorprende gli osservatori più attenti. Annunziata è stato infatti il primo presidente di un’Authority a decidere di uscire dall’associazione, pochi giorni dopo la nomina a presidente del collega Zeno D’Agostino. «Criticai quella scelta non perché non stimassi Zeno ma perché – prima di affrontare il tema delle candidature – sarebbe stato più opportuno parlare di contenuti,  sviluppare una programma condiviso che mettesse al centro le priorità dei porti italiani». Un proposta di metodo che allora non venne accolta. «Prevalse purtroppo il solito vizio italiota: decidere prima i nomi e soltanto dopo, eventualmente, temi e obiettivi. A quel punto la mia permanenza in Assoporti non aveva più senso».

Per Annunziata occorre «un piano di rilancio della portualità nazionale. Il Sud necessita di maggiori investimenti, di minore burocrazia e di tempi certi. In estrema sintesi, va colmato al più presto il gap infrastrutturale e logistico che ha ereditato dal passato. Un esempio? Ad Augusta è un anno che aspetto di ottenere tutti i permessi per realizzare il raccordo ferroviario tra il porto commerciale e la linea ferroviaria esistente…».

Il freno a mano della burocrazia non ha peraltro impedito ai ‘suoi’ porti di conseguire buone performance: «Augusta continua a essere il più importante porto petrolchimico in Europa e Catania ha chiuso la stagione crocieristica con numeri da record». Certo, quest’ultimo scalo ha dovuto spesso gestire una non facile situazione dal punto di vista dei flussi migratori ma adesso, a seguito dello smantellamento dell’hot spot destinato alla prima accoglienza dei migranti, ben 9mila metri quadrati di porto commerciale torneranno disponibili per i traffici. «Abbiamo delle prospettive di crescita e stiamo sostenendo spese importanti per modernizzare i due porti. Ora serve un salto di qualità a livello politico, non solo per i porti del sud ma per quelli italiani».

Quanto al rapporto con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Annunziata conferma l’esistenza di un «confronto continuo, in particolare con la direzione generale guidata da Mauro Coletta. Più in generale, dialogare con il Governo significa però mettere finalmente in campo una metodologia di concertazione che fino a oggi non abbiamo mai registrato a livello di Assoporti. A questa non chiedo di essere un sindacato ma nemmeno posso accettare che continui ad appiattirsi su sterili posizioni autoreferenziali».

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